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DELLA EROICA PRUDENZA
La prudenza diresse il Servo di Dio in tutte le manifestazioni della sua vita.
Fin da giovinetto fu visto agire con mirabile saggezza. Nemico dell'ozio, fu sempre applicato alla preghiera od altre opere del ministero apostolico. Affabile con tutti fu sempre cauto con se stesso e con gli altri. Conoscendo la sua indole fervida ed irascibile fu sempre vigilante su se stesso per prevenire gli scatti della natura e correggerne le tendenze. Non fidandosi dei suoi lumi, chiedeva con tutta umiltà il consiglio altrui; e molte volte sentiva perfino il parere del suo infermiere. Prima di agire, rifletteva e si raccomandava a Dio; alle volte anche con un semplice sguardo al cielo, quando specialmente trattavasi di qualcosa d'importanza, e si dovea agire sullo istante.
Ad una somma prudenza univa però una semplicità infantile, la quale in lui riluceva d'una bellezza che incantava, specialmente quando parlava delle sue relazioni con Dio. Nemico della doppiezza, parlava ed agiva sempre con semplicità e retta intenzione. Predicando, parlava senza preoccuparsi di chicchessia; ma per non stancare, non oltrepassava la mezz'ora. Il suo apparecchio lo faceva specialmente dinanzi al Crocifisso o al SS.mo Sacramento. Le sue parole avevano forza d'infondere la pace nell'animo di quelli, a cui parlava. Per quanto fossero turbati e perplessi, bastava che si aprissero a lui, e le sue parole piene di celeste prudenza comunicavano tranquillità e calma, ed infine infondevano coraggio.
Aveva una cotal timidezza per cui non amava esporsi e preferiva restare nascosto; ma per gli altri, quando sì trattava di dare consigli, era risoluto e netto, e la sua parola produceva effetti mirabili. La grande efficacia della parola del Servo di Dio dipendeva dal fatto che la sua parola era sempre adatta e coglieva nel segno. Anche nelle cose difficili dava le sue risposte con tale sicurezza, che pareva le leggesse nel la sua mente. Generalmente però nei dubbi gravi che gli venivano proposti, egli prendeva tempo prima di rispondere, e ritardava 8, 15 ed anche 30 giorni. Ed in questo tempo pregava Dio specialmente durante la Messa per essere illuminato.
Nella direzione delle anime mostrava una prudenza singolare, come apparisce anche dalle lettere numerose, che scrisse a coloro che a lui si rivolgevano per bisogni della loro coscienza. La sua direzione non era pesante e rigorosa o troppo esigente, ma giusta e dolce; esigeva però esatta ubbidienza. Alle persone che vivevano in comunità approvava solo quei propositi che non fossero di peso agli altri. Moderava gli slanci troppo vivi, e con amore spingeva le anime pigre. A una religiosa dava questi consigli: "Operar molto e parlar poco; patire assai e in silenzio. La mano al lavoro e il cuore a Dio. Allegra sempre di spirito, ma raccolta".
La celeste prudenza, di cui era fornito, era tanto conosciuta, che molti Prelati, Sacerdoti, persone alte locate ricorrevano a lui per aver direzione e consigli in cose della loro coscienza od in affari d'importanza.